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RELATIONAL SCALES
2021

Relational Scales è uno strumento per ordinare le connessioni o corrispondenze che intercorrono, in modo essenziale o accidentale, tra uno, due o più corpi di carattere affettivo, morale o intellettuale In un contesto storico che impone il distanziamento sociale, le relazioni vengono mediate da dispositivi che ne regolano lo spazio fisico ed esperienziale. Dal dispositivo individuale (1:1), che delimita il raggio d’azione del singolo, la scala di relazione cresce progressivamente analizzando i rapporti con l’altro (1:2), con il gruppo (1:10) e con la massa (1:1000). Relational Scales nasce da un archivio digitale di immagini che confrontano suggestioni della contemporaneità a riferimenti storici artistici e architettonici. Tim Ingold suggerisce di non guardare alla realtà, ma con la realtà gli eventi che ci circondano, ponendo l’attenzione sulla differenza tra la linea retta e la linea ondulata. I sostenitori della linea retta sono ossessionati dall’innovazione e dal cambiamento, accecati dalle informazioni e abbagliati dalle immagini, non sono in grado di vedere ciò che sta accadendo davanti ai loro stessi occhi. La linea ondulata contrasta l’andatura della retta da A (origine) a B (traguardo), prende la forma di una storia in divenire. La linea ondulata è una linea che non delimita niente, che non circoscrive più alcun contorno, che non va più da un punto all’altro, ma passa tra i punti, senza esterno e interno, senza forma né fondo, senza inizio né fine, vivente quanto può esserlo una variazione continua. Relational Scales si sviluppa seguendo una linea ondulata in ibridazione visiva tra passato e presente: l’Audio-Casco di Ugo La Pietra dialoga con il sistema isolante autocostruito da una bambina in Cina, i sistemi di interconnessione di Franz Erhard Walther con l’Air Sharing iSphere di Plastique Fantastique, la performance dei Flaming Lips al “Late Show with Stephen Colbert” con la Restless Sphere della cooperativa Coop Himmelb(l)au, l’allestimento al Castello Sforzesco di Franco Albini con la modalità di protesta contro la riapertura delle attività a Milano nel maggio 2020. Il futuro è una costruzione da imparare. Come sostenitore della linea ondulata l’archivio racconta di persone che a volte si fermano per riposarsi, per parlare con altra gente e per guardarsi intorno; agitano le mani abbracciando il vento, anziché tenerle fisse sui fianchi, si innamorano e hanno figli. La saggezza non procede mai per linee rette.

PRIMAFASE vuole trasformare l’archivio digitale concretizzandolo nello spazio fisico tramite una pubblicazione e una struttura allestitiva che ne permette una fruizione regolamentata. La pubblicazione si compone di quattro fascicoli progettati secondo le quattro scale di riferimento e di un manuale d’istruzioni per la realizzazione autonoma del supporto.