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SETTIMORAGGIO
07/10—11/12/2021
Spazio Gamma
Via Pastrengo, 7
Milano
con Ivan Bedeschi + Elsa Finardi, Giuseppe Di Liberto, Jacopo Martinotti, Matteo Messina, Viola Morini + Eva Vallania, Francesco Pozzato, Giulia Terminio, Pietro Vitali
Il cinema Pastrengo, situato nella via omonima al civico n. 7, in prossimità di piazza Archinto e dello Scalo Farini, viene inaugurato intorno al 1918. Il locale, di piccole dimensioni, non compare sui quotidiani e utilizza i consueti manifesti tipografici fino al termine degli anni venti. Si tratta di un cinema popolare che ospita film in terza visione. Il Pastrengo quasi certamente non viene attrezzato per il passaggio al sonoro: del locale si perdono le tracce intorno al 1930. Oggi lo spazio del cinema è sede di Spazio Gamma. Sabato 3 e domenica 4 luglio 1920 viene proiettato Lotta nell’aria, film poliziesco di Luigi Mele: «lotta nell’aria deve essere vista da tutti». Nel 1969 sulla copertina della Domenica del Corriere compaiono dei detenuti in rivolta, corpi sospesi nell’aria. Sopra i tetti di San Vittore i detenuti invocano “codice e riforma”, due parole che nascondono una grave e penosa realtà nazionale. Si ribellano perché vogliono essere presenti. I ragazzi del Beccaria erano incollati davanti alle sbarre delle finestre, l’istituto di rieducazione è stato piazzato davanti al carcere come a dire: non sprecate la fantasia, il futuro è già pianificato. Infatti, un ragazzo, non ignaro, urlava: «noi siamo il settimo raggio!». Gli altri sei, lo sapete, sono la stella di San Vittore. Il settimo raggio è una condizione di complicità a una necessità comune, un’azione performativa che vuole proporre una frattura all’interno della sfera di visibilità, vuole mostrare le contraddizioni che la animano e al tempo stesso cancellarne le pretese di universalità. Settimo raggio reagisce all’assenza di un’alleanza critica tra gli esclusi, gli inammissibili, i precari. «E il fatto che ogni forma di apparizione sia resa possibile da un “fuori” costitutivo non rende affatto inutile continuare a lottare. Al contrario, è l’unica ragione per cui continuare a farlo» (Judith Butler, L’alleanza dei corpi, p.83). La lotta nell’aria si concretizza sul tetto: una fortezza, una piattaforma di ascolto per partecipare. Partecipare per riappropriarsi dell’aria quando smette di essere condivisa. Imprigionare l’aria significa controllare, delimitare, contenere, identificare, soffocare il respiro collettivo. Rivendicare il diritto di apparizione attraverso la lotta significa rifiutare l’universalità sistematica, istituire un nuovo spazio di possibilità in cui agire.
PRIMAFASE vuole costruire un tetto. Un palcoscenico che diventa spazio di occupazione aperto, la possibilità di sovvertire un regime di visibilità prescritto. Corpi esclusi, voci umiliate dalle sirene, la colonna sonora dell’insurrezione è un passaparola capace di generare uno spazio improvviso, un’arena in cui esporsi come parte di un coro dissonante.
SETTIMORAGGIO, tetto e palcoscenico, ring e isola, scontro dinamico in grado di riattivarsi all’interno di una cronaca dettagliata, i cui eventi si susseguono come le fasi di una protesta in atto. La cronaca racconta i progetti di dieci artisti invitati ad intervenire sul settimoraggio, otto interventi, quattro eventi.
07/10/2021—21/10/2021
Francesco Pozzato
Giulia Terminio
26/10/2021—06/11/2021
Matteo Messina
Jacopo Martinotti
11/11/2021—25/11/2021
Viola Morini + Eva Vallania
Giuseppe Di Liberto
30/11/2021—11/12/2021
Ivan Bedeschi + Elsa Finardi
Pietro Vitali